Uno degli effetti indiretti di Sars-CoV-2 è anche l’impennata di altre infezioni manifestatesi una volta chiusa la stagione delle restrizioni ideate per contrastare il nuovo coronavirus. Fra queste, una delle più frequenti è senz’altro quella provocata dallo streptococco con i conseguenti casi di scarlattina. Nel 2023, le vendite dei test per lo streptococco sono aumentate del 2.000% e quelle di amoxicillina, l’antibiotico prescritto di norma per curare l’infezione, del 38%. I più colpiti sono bambini e ragazzi con meno di 15 anni.
«Si registra un picco fuori stagione», come conferma Susanna Esposito, coordinatrice del Tavolo Tecnico di Malattie Infettive della Società Italiana di Pediatria, a fronte del quale «i bambini si ricontagiano anche dopo poco tempo».
«Ecco perché - secondo l'esperta - è importante evitare tamponi fai da te. L'impennata di faringite da streptococco di gruppo A e di scarlattina vista negli ultimi mesi è legata a un debito immunologico nella popolazione - precisa Esposito - dovuto alla minore circolazione di patogeni durante la pandemia Covid. Infezioni che spesso, con un effetto ping pong, tornano anche due o tre volte sullo stesso bambino, portando a più cicli di antibiotici in poche settimane».
La straordinaria richiesta ha portato a una carenza di amoxicillina nelle ultime settimane. L’assunzione del farmaco è peraltro necessaria per evitare possibili complicanze come ascessi e malattia reumatica.
Sconsigliatissimo è in questi casi il fai da te: «il tampone fatto a casa non ha la stessa attendibilità di quello eseguito da un esperto. Inoltre bisogna evitare il tampone in assenza di sintomi perché ai portatori sani non vanno fatte terapie».
Uno studio pubblicato su Plos Biology ipotizza l’uso di streptotrichina, primo antibiotico a mostrare attività contro i gram-negativi. La sostanza agisce con un meccanismo unico di inibizione della sintesi proteica, ma il suo sviluppo è stato abbandonato perché si è rivelata tossica per i reni. I ricercatori della Harvard Medical School sembrano però aver superato il problema individuando una forma meno tossica della sostanza, ma ugualmente efficace.
Come detto, da settimane è quasi introvabile nelle farmacie l’antibiotico amoxicillina. Il farmaco è stato inserito dall’Aifa nella lista dei medicinali attualmente carenti, ma perché?
Secondo l’Aifa, sono diversi i motivi che hanno portato a questa mancanza di disponibilità. Il primo, intuibile, è l’aumento della richiesta dovuto anche a focolai di scarlattina che hanno caratterizzato gli ultimi mesi. A questo si aggiungano problemi produttivi e forniture discontinue.
"Sono ormai molti mesi che c'è carenza di amoxicillina, antibiotico di prima scelta per infezioni batteriche comuni che colpiscono i bambini e la carenza si è allargata ad amoxicillina + acido clavulanico. Il problema è di recente peggiorato e riguarda anche i farmaci equivalenti. Nelle ultime due settimane siamo stati travolti da telefonate di genitori alla ricerca di sostituzioni degli antibiotici prescritti. E gli stessi farmacisti hanno dispensato farmaci diversi da quelli indicati dal medico".