Rispetto al periodo pre-Covid è triplicata l’incidenza di sindromi simil-influenzali in Italia. Nel confronto con la settimana precedente, il livello è solo lievemente diminuito, passando da 4,5 a 4,3 casi per 1.000 assistiti.
In totale, sono stati segnalati 251.000 nuovi casi per un totale di 13.796.000 dall’inizio della sorveglianza. Solo in alcune Regioni l’incidenza è tornata ai livelli di base: Valle d’Aosta, P.A. di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Molise, Puglia mostrano un’incidenza che va da 3,16 casi in giù.
A livello nazionale, l’incidenza media si mostra triplicata rispetto allo stesso periodo del 2019, l’ultimo anno prima della pandemia. L’incidenza media resta infatti ancora sostanzialmente stabile in tutte le fasce di età con valori molto più alti rispetto al periodo pre-Covid. Nei bambini sotto i 5 anni, è pari a 12,6 casi per mille assistiti (13,0 nella settimana precedente, mente si fermava a 4,58 nel 2019).
Nella fascia di età 5-14 anni è a 5,88 (era 5,35 la settimana scorsa e solo 1,71 nel 2019); nella fascia 15-64 anni è a 3,96 (era 4,52 la settimana scorsa ma solo 1,26 nel 2019) e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni è a 2,03 casi per mille assistiti (era 2,48 una settimana fa e solo 0,92 nel 2019). L'incremento di casi sembra comunque dettato in questa parte di stagione più che dalla influenza vera e propria, che presenta una percentuale sul totale dei casi di sindromi monitorati del 4,5% (più o meno la stessa nel 2019), dalla persistenza degli altri virus respiratori.
Ad aumentare i casi di sindromi simil-influenzali concorrono anche altri virus respiratori come quello sinciziale o Sars-CoV-2. Durante la settimana 16/2023 continua a diminuire gradualmente la proporzione dei campioni risultati positivi per influenza (4,5%) rispetto alla settimana precedente (7,6%). Un valore vicino a quello registrato nel 2019 quando la percentuale di virus influenzale sul totale dei campioni virologici esaminati era del 5%.
Resta invece significativa la presenza di altri virus: Sars-CoV-2 fa registrare il 4,7%, il Rhinovirus il 6,8%, l’Adenovirus il 6,4%, il 5,6% virus parainfluenzali, Metapneumovirus, altri Coronavirus e Bocavirus.
Nel complesso, dall’inizio della stagione fino alla 16esima settimana del 2023, su un totale di 27.857 campioni clinici raccolti dai diversi laboratori, 6.244 (22,4%) sono risultati positivi al virus influenzale, di cui 5.005 di tipo A (80,2%) e 1.239 di tipo B (19,8%).
Nell’ambito dei virus A, 3.958 sono risultati H3N2 (79%) e 710 H1N1pdm09 (14,2%), mentre 337 non sono stati ancora sottotipizzati. Tra i virus B, tutti i 633 ceppi (51,1%) sono risultati B/Victoria. Tra i suddetti campioni finora analizzati, 1.802 (6,5%) sono risultati positivi al SARS-CoV-2 e 6.086 (21,8%) ad altri virus respiratori, per la maggior parte RSV (11,5%).