“Sono saliti a cinque i casi di vaiolo delle scimmie in Italia. Un quinto caso, con caratteristiche cliniche e di trasmissione simili ai precedenti, è stato notificato oggi dall’Istituto Spallanzani”. A comunicarlo in una nota è lo stesso Inmi Spallanzani. Dei cinque casi, tre sono ricoverati a Roma, uno ad Arezzo e uno è seguito a domicilio a Roma. La Regione Lazio ha fatto poi sapere che “sono 16 i contatti stretti posti in isolamento e sono in corso ulteriori accertamenti”.
I ricercatori dello Spallanzani intanto “hanno completato la prima fase dell’analisi della sequenza del dna del Monkeypox – continua la nota – virus dei primi tre casi di vaiolo delle scimmie osservati in Italia e seguiti presso l’Istituto romano. I campioni risultati postivi al Monkeypox virus sono stati sequenziati per il gene dell’emoagglutinina (HA), che consente l’analisi filogenetica del virus, e sono tutti risultati affini al ceppo dell’Africa Occidentale, con una similarità del 100% con i virus isolati dei pazienti in Portogallo e Germania”.
Potremmo essere “anche in Italia di fronte a un virus ‘paneuropeo’, correlato con i focolai osservati in vari Paesi europei, in particolare quello delle Isole Canarie. Sono in corso gli accertamenti su altri casi sospetti”, conclude la nota.