L’infezione da nuovo coronavirus produce nei bambini una quantità di anticorpi maggiore di 5 volte rispetto agli adulti. A rivelarlo è uno studio realizzato su 252 famiglie con bambini di ogni età che hanno sperimentato un’infezione asintomatica o lieve.
Lo studio, firmato dai ricercatori dell’Università di Padova, è stato pubblicato su Jama Network Open.
"Con il nostro lavoro - spiega all'ANSA Costanza Di Chiara del Dipartimento di salute della donna e del bambino dell'ateneo padovano - abbiamo osservato che il livello ("titolo") di anticorpi prodotto in seguito all'infezione è inversamente proporzionale all'età dell'individuo (cioè più l'età aumenta meno sono gli anticorpi prodotti), con i bambini più piccoli (sotto i 3 anni) che sviluppano un titolo di anticorpi diretti contro la proteina Spike 5 volte più alto rispetto ai loro genitori. Questa differenza si è vista mantenersi fino a oltre 12 mesi dall'infezione", aggiunge l'esperta.
Lo studio è stato condotto prima che Omicron divenisse la variante dominante nel mondo, rileva la pediatra, "motivo per cui non possiamo prevedere il livello di protezione offerto da questi anticorpi contro la nuova variante. Sicuramente - aggiunge Di Chiara - più è alto il titolo anticorpale e meno si è a rischio di malattia grave, ma non di contrarre una nuova infezione".
Per capire il tipo di protezione offerto – spiega Di Chiara - "stiamo ancora reclutando famiglie per fare la stessa valutazione con le diverse varianti. Parallelamente stiamo anche studiando la risposta anticorpale post-vaccino in un gruppo di bambini di 5-11 anni, sia bambini sani, sia con patologie che richiedono una terapia che agisce reprimendo il sistema immunitario, per valutare se questa interferisca con la risposta alla vaccinazione".