L’obiettivo di eradicazione dell’epatite C è a portata di mano e l’Oms pensa di raggiungerlo entro il 2030. Per farlo, però, serve ridurre del 90% le nuove infezioni e del 65% i decessi correlati all’epatite per cirrosi epatica e cancro.
Inoltre, è necessario che almeno il 90% delle persone con virus dell'epatite B e C venga diagnosticato e che almeno l'80% degli eleggibili venga curato con un trattamento adeguato.
L’Italia però è ancora lontana da questi obiettivi, anche perché la conoscenza dell’infezione è scarsa, come dimostra un’indagine di Doxa Pharma. Stando ai dati, il 64% degli italiani sa poco o nulla dell'Hcv e non sa quali siano le patologie a esso correlate; il 47% non sa se l'epatite C si può curare o meno, il 63% non è in grado di definire spontaneamente quali sono i fattori di rischio e il 73% non ha mai fatto il test. Per questo, secondo gli esperti, sono fondamentali l'informazione sulle modalità di contagio e l'esecuzione di test di screening per fermare la diffusione
del virus. Per altro, secondo l'ultimo rapporto del Sistema epidemiologico integrato delle epatiti virali acute (Seieva), anche se sempre meno, si continuano a registrare nuove infezioni. Rilevante che sia in aumento il rischio legato a trattamenti di bellezza come manicure e pedicure, tatuaggi e piercing con strumentazioni non monouso o non sterilizzate in modo appropriato, ma anche da rapporti sessuali non protetti.
Per eradicare l’infezione da Hcv è necessario l’utilizzo di farmaci che agiscano direttamente sul virus, consentendone l’eliminazione in oltre il 95% dei casi. Per raggiungere gli obiettivi, l’Italia ha introdotto uno screening per l'epatite C, un'analisi gratuita, attraverso semplice prelievo di sangue, rivolta ai nati tra il 1969 e il 1989.
"Se oggi nel nostro Paese l'epatite C è curabile grazie ai farmaci e per l'epatite B esiste un vaccino, lo si deve all'impegno straordinario della Ricerca delle imprese farmaceutiche", dichiara Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria, in occasione della Giornata Mondiale delle epatiti. - La R&S ha dato nuove speranze di cura a molti pazienti e a tutte le loro famiglie. Con effetti benefici sulla salute pubblica e anche sulle finanze dello Stato. Prima dei nuovi farmaci il welfare in Italia dedicava oltre 1 miliardo di euro per l'assistenza dei malati di epatite C. Oggi le persone trattate con i farmaci innovativi, e quindi guarite, sono circa 240 mila. Cittadini che possono tornare a una vita normale, piena, ad alta qualità, lavorativa e sociale”.
La prevalenza dell’infezione da Hcv in Italia è dell’1%, ma fra le persone più anziane sale al 6-7%. Infezioni solitamente avvenute prima che il virus fosse scoperto e si decidesse l’introduzione di strumenti monouso (aghi, siringhe, bisturi), quindi prima degli anni novanta.
In alcune categorie la prevalenza arriva al 7%, ad esempio fra i detenuti o fra chi fa uso di droghe iniettabili.