Covid, nessuna variante dalla Cina

Giovedì, 09 Febbraio 2023

Uno studio pubblicato su The Lancet smentisce l’ipotesi secondo cui la recente nuova ondata di Covid in Cina abbia dato il via alla diffusione di nuove varianti. Secondo l’analisi dei ricercatori dell’Accademia cinese delle scienze guidati da George Gao, infatti, oltre il 90% delle infezioni registrate a Pechino fra il 14 novembre e il 20 dicembre 2022 apparteneva alle sottovarianti Omicron già note: BA.5.2 o BF.7.


Gli autori hanno esaminato le sequenze virali di 413 nuove infezioni da Sars-CoV-2 manifestatesi durante il periodo in cui il governo cinese ha allentato le severissime politiche di controllo della pandemia adottate fino a quel momento.
"Dato l'impatto che le varianti hanno avuto sul corso della pandemia, era importante indagare se ne fossero emerse di nuove", spiega Gao.
Degli oltre 400 campioni esaminati, 350 erano casi locali e 63 importati. I casi importati provenivano da 63 Paesi e regioni. Il ceppo dominante a Pechino dopo il 14 novembre 2022 era BF.7, che rappresentava il 75,7% delle infezioni locali. Un'altra sottovariante di Omicron, BA.5.2, era responsabile del 16,3% dei casi locali. “È importante continuare a monitorare attentamente la situazione in modo che eventuali nuove varianti che potrebbero emergere vengano individuate il prima possibile", conclude Gao.

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