L’infezione sessualmente trasmessa più frequente è quella da papillomavirus (HPV), che nel corso della vita colpisce 4 persone su 5. La sua presenza è alla base dello sviluppo di lesioni benigne e maligne, causando la totalità dei tumori del collo dell’utero, ma anche il 4,5% di tutti gli altri tumori.
È stato calcolato che circa 6.000 casi di cancro in Italia ogni anno siano riconducibili alla presenza dell’Hpv: 2365 alla cervice uterina, 1900 all'orofaringe, 1200 della vulva, 500 del pene, 300 dell'ano e 200 della vagina. Sono i dati resi noti dalla Società Italiana d'Igiene (SItI) in occasione della Giornata Internazionale di sensibilizzazione su HPV, parte dell'omonima Campagna coordinata dall'International Papillomavirus Society.
"Il vaccino anti-HPV - spiega Roberta Siliquini, Presidente SItI - fornisce una protezione sicura ed efficace contro questo tipo di infezione e rappresenta la chiave della prevenzione. L'accesso alla vaccinazione è gratuito per numerosi gruppi di popolazione, sia adolescenti che adulti. Vaccinare i propri figli è la scelta più giusta. Coperture vaccinali ottimali (95%) permetterebbero un guadagno sia in termini di salute che economico. Si andrebbero a evitare, infatti, più di 300mila diagnosi di lesioni cervicali precancerose e 20mila casi di tumori alla cervice uterina, per un risparmio totale di oltre mezzo miliardo di euro. In Italia, purtroppo, si è ancora lontani dal raggiungimento delle coperture vaccinali target previste dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale. Nel 2020 e 2021, inoltre, si è assistito a un calo delle coperture influenzato dalla pandemia e, al tempo stesso, persistono notevoli differenze geografiche", conclude Siliquini.