Il successo del film dedicato a Barbie ha riportato alla ribalta i vari modelli di bambola prodotti sulla scia del modello classico, quello definito “fashionista”.
Uno studio si è proposto di analizzare gli effetti di alcuni modelli di Barbie presentati al pubblico nel corso degli anni. Nello specifico, lo studio ha valutato l’impatto dell’esposizione a immagini di Barbie Fashionista – il modello classico – di Barbie Made to Move – modello in cui Barbie ha più libertà di movimento - e di Lego Friends.
Hanno partecipato allo studio 106 donne di diverse etnie con un’età media di 19,2 anni. Dai risultati emerge che le donne esposte alle immagini di Barbie Fashionista mostrano una significativa riduzione dell’apprezzamento del proprio corpo rispetto a quelle che hanno visto le scene dei Lego Friends.
Una tendenza simile, anche se in misura ridotta, è stata osservata per le partecipanti esposte alle immagini delle nuove Barbie Made to Move. E ciò che è interessante è che queste giovani donne hanno percepito che queste bambole fossero un riferimento credibile con cui confrontarsi.
Risultati in linea con quelli di studi precedenti che hanno coinvolto bambine fra i 3 e i 10 anni alle quali sono stati presentati giochi con bambole di diverse taglie, fra cui una Barbie con una corporatura più grande e la nuova Barbie curvy.
Jennifer Webb, autrice dello studio e psicologa clinica dell’Università della Carolina del Nord, spiega: "Vediamo che l'esposizione alle Barbie o altre bambole magre influenza l'esperienza del corpo delle giovani ragazze. Ad esempio, c'è una minore autostima del proprio corpo e una maggiore interiorizzazione del modello di magrezza. Lo studio dimostra che anche le ragazze molto giovani percepiscono questo stigma. Questo aspetto è particolarmente rilevante per la Generazione Z e millennials, che sono più esposte al marketing digitale".