La salute mentale degli adolescenti è a rischio a causa dei social media? Se lo chiedono tanti ricercatori ed esperti. Philipp Lorenz-Spreen, ricercatore presso il Max Planck Institute for Human Development di Berlino, commenta: "è imbarazzante sapere così poco di TikTok e dei suoi effetti sulle persone. La ricerca è spesso in ritardo rispetto all'industria e questo potrebbe diventare un grosso problema".
Tik Tok è di gran lunga la piattaforma più frequentata dai ragazzi. Quasi 6 su 10 la preferiscono agli altri social media. Le fonti utili sul funzionamento del social cinese vengono più che altro dalla concorrenza. Un report interno di Instagram reso pubblico da Frances Haugen mostra l’impatto della piattaforma sugli adolescenti, sottolineando fra l’altro un aumento dei disturbi alimentari fra le ragazze. Tik Tok funziona in maniera simile, con un algoritmo molto aggressivo che tende ad attrarre l’interesse degli utenti molto più velocemente, scartando feed cronologici a favore dei contenuti suggeriti.
La conseguenza è una prevalenza di contenuti più estremi. Un rapporto del 2021 mostra che il 70% dei contenuti estremi trovati su You Tube era consigliato agli utenti dall’algoritmo
TikTok è "più veloce di qualsiasi altra piattaforma nel rilevare l'interesse", ha affermato Marc Faddoul, co-direttore di Tracking Exposed, un'organizzazione per i diritti digitali che indaga sull'algoritmo di TikTok. "L'app - afferma Faddoul al Guardian - fornisce un flusso infinito di sollecitazioni emotive, che possono essere difficili da riconoscere, con un impatto reale sugli utenti a lungo termine. Non renderà nessuno depresso dall'oggi al domani - precisa il co-direttore - ma ore di consumo ogni giorno possono avere un grave impatto sulla salute mentale".
Ma ci sono anche altri aspetti negativi legati all’utilizzo della piattaforma, ad esempio la disinformazione medica diffusa dai suoi video.
Uno dei più grandi rischi è quello delle challenge, sfide che utenti sottopongono ad altri utenti del social, a cui l'algoritmo ha dato visibilità e viralità. Per fare alcuni esempi: la "Labello challenge", che incitava nell'utilizzo del burro cacao e incoraggiando, appena finito l'utilizzo, al suicidio; la "Blackout Challenge", ovvero trattenere il respiro fino a perdere la conoscenza; la "Benadryl Challenge", che induceva i partecipanti ad assumere una grande quantità di antistaminici nel tentativo di produrre effetti allucinogeni. È di pochi giorni fa la notizia che in Messico si sia diffusa, attraverso il social network, la "reto clonazepam": una challenge dove gli utenti vengono sfidati ad assumere questo medicinale e resistere agli effetti sedativi. Il risultato è che le autorità messicane hanno segnalato 8 avvelenamenti lievi da clonazepam avvenuti in sole 48 ore.
Sempre su Tik Tok è nata l’idea di utilizzare il semaglutide, un antidiabetico dimagrante, in maniera sconsiderata e con l’obiettivo di perdere qualche chilo per la prova costume.
La pandemia da Covid-19 non ha fatto altro che accentuare l’utilizzo e i rischi dei social media. "Lo spirito di TikTok è questo: pubblicare ad alta voce cose estremamente personali", ha spiegato Yim Register al Guardian, un ricercatore che studia il rapporto tra salute mentale e social media e "le persone sono incoraggiate dalla piattaforma a essere vulnerabili per adattarsi a quel mood".