Il tumore al polmone in numeri
Il tumore al polmone è stato per decenni il carcinoma più comunemente riscontrato a livello mondiale in termini di incidenza, superato, secondo gli ultimi dati, solo dal tumore al seno che nelle donne rappresenta l’11,7% delle nuove diagnosi, seguito dal carcinoma polmonare (11,4%)1.
Il tumore al polmone si conferma la neoplasia che provoca più vittime in tutto il mondo, tanto che ogni anno muoiono più persone a causa del cancro ai polmoni che per il cancro al seno, al colon-retto e alla prostata sommati insieme1. Ogni anno sono 1.59 milioni le persone decedute per tumore al polmone.
Questa patologia rappresenta la prima causa di morte per tumore negli uomini e la seconda nelle donne, con quasi 34.000 morti in un anno in Italia. Nel 2020 ci sono state circa 41.000 nuove diagnosi di tumore del polmone2, che rappresentano il 14,1% di tutte le diagnosi di tumore negli uomini e il 7,3% nelle donne e sono 117.800 le persone che attualmente convivono in Italia con una diagnosi di tumore del polmone.
Il tumore al polmone è più comune nelle persone anziane, ma circa un terzo (31%) dei nuovi casi e dei decessi (28%) si verifica in soggetti di età inferiore ai 65 anni3.
Nonostante il fumo, anche quello passivo, rimanga il principale fattore di rischio per il tumore al polmone, con una correlazione dell’80-90% delle diagnosi, esistono altri elementi che contribuiscono ad aumentare il rischio di sviluppare questa neoplasia, tra cui precedenti casi di tumore al polmone in famiglia, l’esposizione ad agenti cancerogeni ad alto rischio come l’amianto, il radon o i metalli pesanti, la presenza di altre patologie polmonari, ma anche l’inquinamento atmosferico. Ogni anno vengono diagnosticati circa 270.000 nuovi casi non correlati al fumo di sigaretta.
Non esiste un solo tipo di tumore al polmone
Il tumore al polmone è caratterizzato da un’anomala e alterata proliferazione cellulare, che dà luogo alla formazione di masse all’interno del tessuto polmonare.
Dal punto di vista clinico, a seconda della tipologia di cellule coinvolte e rilevate dall’esame istologico, si possono distinguere due diverse categorie di tumore del polmone: tumore a piccole cellule o microcitoma (SCLC – Small-Cell Lung Cancer) e tumore non a piccole cellule (NSCLC, Non-Small-Cell-Lung Cancer).
Il 15% dei pazienti con diagnosi di tumore al polmone presenta il tumore al polmone a piccole cellule (SCLC). Si tratta della forma più aggressiva e le percentuali di sopravvivenza in questo caso sono limitate, anche se, rispetto al passato, sono stati sviluppati trattamenti in grado di fornire maggiori possibilità di cura. Circa il 60-70% dei pazienti presenta metastasi diffuse ad altre parti del corpo già al momento della diagnosi. Colpisce soprattutto persone anziane, forti fumatori o ex fumatori, con molteplici comorbidità (altre patologie presenti oltre al tumore), di tipo polmonare e/o cardiovascolare.
I pazienti con una diagnosi di SCLC si presentano spesso con sintomi gravi come difficoltà respiratorie, tosse, affaticamento e perdita di peso: è fondamentale arrivare tempestivamente a una diagnosi per poter iniziare in tempi rapidi il trattamento più appropriato.
Il tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) è, invece, la forma più diffusa e si presenta nell’85% dei casi. Questa tipologia di tumore al polmone viene a sua volta classificata in tre diversi sotto-tipi:
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l’adenocarcinoma, presente nel 40% dei casi, con origine nelle ghiandole endocrine;
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il carcinoma a grandi cellule, il sottotipo più aggressivo, presente nel 10-15% dei casi, con origine nel polmone;
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il carcinoma a cellule squamose, presente nel 25-30% dei casi di tumore al polmone, con origine nell’epitelio bronchiale.
Anche all’interno del NSCLC si osserva un’ulteriore differenziazione tra pazienti onco-gene addicted, per i quali il tumore è strettamente collegato alla presenza di specifiche alterazioni genetiche a carico delle cellule tumorali, e pazienti non onco-gene addicted.
Le varie fasi di sviluppo e la crescita del tumore sono, nei casi onco-gene addicted, guidata da queste alterazioni “driver”, la cui presenza è rilevabile attraverso l’esecuzione di varie tipologie di test diagnostici molecolari.
L’identificazione di uno specifico biomarcatore molecolare permette di indirizzare il trattamento del tumore al polmone verso strategie terapeutiche innovative, come le cosiddette targeted therapies, terapie a bersaglio molecolare che agiscono specificamente e selettivamente sui fattori da cui dipende la crescita delle cellule tumorali. La caratterizzazione molecolare del NSCLC diventa, quindi, un passaggio fondamentale e necessario nel percorso di diagnosi e trattamento del paziente.
Alcune delle alterazioni molecolari più frequenti sono a carico dei geni EGFR, ALK, ROS1 e RET.
In particolare, i riarrangiamenti del gene ALK sono stati riscontrati nel 5% di tutti i casi di NSCLC5, con una frequenza maggiore negli adenocarcinomi, in pazienti giovani, spesso donne, e con uno status di non-fumatori o fumatori “occasionali” (al di sotto dei 10 pacchetti l’anno).
Anche l’alterazione del gene ROS1, riscontrata nell’1-2% dei tumori al polmone non a piccole cellule, è stata frequentemente osservata in pazienti giovani, non fumatori, con una frequenza maggiore negli adenocarcinomi.
La mutazione del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR), è stata riscontrata nel 10-15% dei pazienti caucasici con NSCLC. Quasi il 50% dei tumori polmonari con questa mutazione viene diagnosticata in persone che non hanno mai fumato.
Un’altra alterazione degna di nota nelle neoplasie polmonari è quella riguardante il gene RET (“REarranged during Transfection”), che è oggetto di diversi trial clinici. Questa mutazione si osserva in circa 1-2% dei pazienti affetti da NSCLC in stadio avanzato, principalmente in coloro con diagnosi di adenocarcinoma e non fumatori.
L’importanza di distinguere le due principali tipologie di carcinoma polmonare (NSCLC rispetto al SCLC) e i diversi sotto-tipi (onco-gene addicted vs non onco-gene addicted) sta nel fatto che prevedono un approccio terapeutico ben diverso: le opzioni di cura variano a seconda della tipologia e dello stadio di malattia, delle dimensioni e della sede del tumore primario e delle metastasi, e di quanto sia già diffuso ad altre parti del corpo.
Minimo comun denominatore di tutti i percorsi di diagnosi e trattamento è, però, l’importanza di un approccio multidisciplinare e lo sviluppo di percorsi diagnostico terapeutici condivisi. Inoltre, l’introduzione di tecniche diagnostiche sempre più avanzate, come il test di profilazione genomica di nuova generazione (Next Generation Sequencing – NGS), consente di analizzare simultaneamente centinaia di geni e di identificare contemporaneamente alterazioni molecolari a carico di differenti geni che caratterizzano particolari sotto-tipi di tumori. Alcune di queste possono rappresentare bersagli molecolari di terapie target che sono già di uso comune nella pratica clinica o comunque in fase di studio e validazione in trials clinici.
Il tumore al polmone rimane, quindi, una sfida aperta e l’avvento di nuove soluzioni come le terapie target e l’immunoterapia offrono nuove speranze ai pazienti e alle loro famiglie, nell’ottica di un miglioramento della sopravvivenza e della qualità della vita.
- AIOM – I numeri del cancro in Italia Disponibile al link: https://www.aiom.it/wp-content/uploads/2020/10/2020_Numeri_Cancro-operatori-web.pdf
- Global Cancer Statistics 2020: GLOBOCAN.Disponibile al link: https://gco.iarc.fr/
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Dati USA: SEER. Factsheet. Disponibile al link: https://www.cancer.gov/
- https://www.roche.it/it/il-nostro-focus/oncologia/tumore-del-polmone.html