Buonasera, Per diverso tempo mi è capitato di navigare tra le pagine di vari forum, siti ed enciclopedie online alla ricerca di una definizione, di...
Buonasera, Per diverso tempo mi è capitato di navigare tra le pagine di vari forum, siti ed enciclopedie online alla ricerca di una definizione, di...
Buonasera Mimmo, le rispondo in privato.
buonasera Dottoressa, grazie per aver attenzionato il mio caso. Più che paura è disagio e non ho una percezione precisa delle mie sensazioni in...
Salve Mimmo! Bisognerebbe indagare il motivo per cui trova difficoltà a seguire i discorsi: se si distrae per la presenza di numerosi stimoli; se il...
Buonasera Lorenzo, mi unisco alle considerazioni che hanno fatto le colleghe. Mi sembra di capire che la situazione sia complessa, ma non per questo...
Buongiorno Lorenzo, condivido i suggerimenti delle mie colleghe. Mi chiedo come mai proprio in questo momento si sia deciso a chiedere aiuto,...
Buonasera Lorenzo lei esprime un disagio complesso di cui l’onicofagia rappresenta un sintomo divenuto ormai insopportabile. Fumare è un...
Buongiorno, mi chiamo Lorenzo, ho una domanda che devo assolutamente mettere per scritto e sperare in un aiuto per capire quanto grave è, in quanto...
buongiorno, ho letto un vostro articolo in merito all'agorafobia e in alcune delle sintomatologie mi ci rivedo. Ma il mio problema è un po' diverso....
Salve, il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) è una patologia molto seria e complessa; solo uno psichiatra o uno psicologo può scegliere la cura...
In questo gruppo parliamo dei problemi riguardanti il disturbo ossessivo. Qui potrai:
chiarire i tuoi dubbi,
leggere gli articoli degli specialisti,
contattare i medici,segnalare le strutture sanitarie specializzate,
commentare i messaggi degli utenti,
mettere 'mi piace', raccontare la tua esperienza personale e scambiare informazioni con persone che condividono la tua stessa malattia.
“I principali pericoli che mettono a repentaglio la nostra incolumità non arrivano dall’esterno, ma da noi stessi”. Più che una teoria, un allarmante dato di fatto, reso noto dal Professor Giampaolo Perna (Direttore del dipartimento di Neuroscienze Cliniche di Villa San Benedetto Menni di Albese con Cassano e Centro Europeo per i disturbi d’ansia ed emotivi – Cedans, Milano) in occasione del Convegno indetto per ricordare i cento anni trascorsi dalla scomparsa di San Benedetto Menni, protagonista della psichiatrica moderna, lo scorso venerdì 10 ottobre. Ad ospitare l’evento è stata l’ex Fonderia Napoleonica di via Thaon di Revel (Milano), mentre ad animarla una platea di 140 partecipanti ed una serie di relatori di spicco del mondo psichiatrico, tra cui il Dottor Giuseppe Rossi (Responsabile UO Psichiatria, IRCSS Centro San Giovanni di Dio, Brescia), la Dr.ssa Giovanna Vanni (Responsabile Psicologia e Psicoterapia, Villa San Benedetto Menni). “Ritorno al Futuro”: titolo dell’evento ma anche status di un approccio clinico tutto italiano che sta facendo scuola nel mondo, e che ha messo alla luce dati sconvolgenti sullo stato di salute delle persone nel campo dei disturbi d’ansia.
Nel cursus vitae medio di una persona, dal campione studiato nell’ambito della ricerca svolta da McLean (2011), è emerso che il 70% circa delle donne sia affetto da disturbi di panico, mentre nella sfera maschile un tondo 40%. Ma non è finita. I dati esposti dal prof. Perna scavano più a fondo: le ormai note crisi di depressione sono maggiori nelle donne – rispetto agli uomini – di 2-4 volte, e molte volte successivamente al parto. Seguono poi i casi sempre più frequenti di bipolarismo, che sopraggiungono – in media – all’età di 18,3 anni (14,4 tra i ragazzi e 24,8 tra le ragazze). Quasi il 15% dei maschi ne è colpito, contrariamente alle femmine che toccano quota 25%. A raggiungere l’apice, però, sono i disturbi alimentari: se a rimanerne praticamente indenni sono gli uomini, una vera e propria crisi attraversa la sfera femminile: il 95% delle donne soffre di anoressia, mentre il 68% di bulimia. Restano infine i disturbi post trauma, che interessano un pubblico più ristretto: 20% donne e 8% uomini. Una situazione più grave di quanto si pensasse, che necessita – nel contempo – anche di un nuovo approccio alla psichiatria, che tenga conto non solo di una dimensione clinica nella quale incubare il paziente, ma anche di una più umana che metta al primo posto la persona, esattamente come fece a suo tempo San Benedetto Menni.
L’apertura del Convegno è stata affidata a Don Paolo Fontana (responsabile della Pastorale Sanitaria Diocesana) con un excursus storico che ha ripercorso le orme del santo: “un esempio nella cura del disagio psichico. Un leader che ha fatto del suo carisma un dono dello Spirito Santo, transitante dal singolo al bene comune”. Altri interventi in chiave cristiana sono stati a cura di Fra Massimo Villa, Superiore Provinciale dei Fatebenefratelli e di Suor Agata Villadoro, Superiora della Provincia Italiana delle Suore Ospedaliere.
San Benedetto Menni era, di fatto, un Fatebenefratello che seguiva il modello di San Giovanni di Dio: l’ospitalità di Cristo, la Comprensione e la Misericordia. I tre denominatori comuni di una possibile Parabola evangelica che ha preso poi forma nelle strutture sanitarie dei Fatebenefratelli e delle Suore Ospedaliere.
Buonasera Mimmo, le rispondo in privato.
Buonasera Lorenzo, mi unisco alle considerazioni che hanno fatto le colleghe.
Mi sembra di capire che la situazione sia complessa, ma non per questo irrisolvibile. E' fondamentale chiedere un aiuto psicoterapeutico per poter affrontare al meglio questa problematica.
La vergogna, la rabbia e la frustrazione che prova in quei momenti è comprensibile, posso capirlo. Ma non deve sentirsi stupido, è una situazione difficile che sta cercando di affrontare con la giusta motivazione.
Resto a sua disposizione.
Dott.ssa Martina Iafolla
Gent.li Dottoresse, grazie mille per le vostre risposte. Ora mi sento un po' più tranquillo, supportato dal sapere che un po' di gelosia può essere considerata "lecita" o normale se questa ha un fondamento. Prenderò seriamente in considerazione il consiglio intraprendere un percorso con un terapeuta,
La dose di entact è piena, però senza sapere quali altre cure ha provato è impossibile dare un parere. Me li può elencare ?
Gentile utente,
Quindi il problema è che passa il tempo a cercare "i sintomi" di malattie che l'hanno impressionata. Il problema è che "cercare i sintomi" e ragionare di medicina sono cose diverse. E' un percorso caratteristico dell'ipocondria quello di cercare sintomi, soprattutto con un meccanismo tipo "motore di ricerca", per poi ritrovarli ovviamente, specie in malattie come quella di cui è proeccupato ora. Se la cose le sfugge di mano consulti uno psichiatra.
Disturbo maniaco-compulsivo forse significa disturbo ossessivo-compulsivo ? O mania ? Perché a dispetto della somiglianza nel linguaggio comune sono due cose diverse. Da quel che riferisce sembra più una mania, o neanche questa, una psicosi di altro tipo. Il trilafon è un farmaco contro la psicosi in generale (e la mania che ne è un tipo). Anche lo sperpero dei soldi propenderebbe per una mania. In tal caso però la diagnosi di riferimento sarebbe quella di disturbo bipolare, e la terapia di riferimento migliore sarebbe diversa. Può andare anche il trilafon, ma a dosi contenute non è detto che incida, e a dosi alte può essere mal tollerato
C'è un po' di confusione. Il fatto che esistano morfine di origine alimentare è vero, ma è anche vero che la loro quantità e potenziale di entrare nel sangue e passare nel cervello è scarsa-assente. Detto questo, non è che le allucinazioni siano l'effetto tipico degli oppiacei, le posson produrre alcuni e a certe dosi. Non vedo però il nesso con la celiachia, in cui c'è una reazione autoimmune contro o corrispondente a certe sostanze alimentari.