Stigma, imbarazzo, mancanza di consapevolezza pubblica, cattiva informazione e scarsa comunicazione sulle terapie da seguire. È questo il contesto...
"Esistono anche integratori a base di sostanze naturali, come il DT56a, dando alla donna un significativo sollievo dai sintomi della menopausa. Grazie alla loro azione selettiva, i componenti del DT56a sono in grado di mimare il legame degli estrogeni con uno specifico co-attivatore in quei tessuti in cui il deficit di estrogeni determina l'insorgenza dei sintomi associati alla menopausa, come tessuto nervoso e osseo. Allo stesso tempo, in altri tessuti come mammella e utero, mimano il legame degli estrogeni con un co-repressore, determinando così un blocco dell'attivazione del recettore."
Afferma Costantino Di Carlo, Ordinario di Ginecologia e Ostetricia presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II
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C'è una lacuna nel trattamento dell'osteoporosi: la maggior parte delle donne non assume terapie contro il problema nonostante la loro efficacia, e spesso le interrompono. Di conseguenza, il tasso di fratture dell'anca si è stabilizzato e potrebbe aumentare. "Lo screening della densità ossea è diminuito rapidamente" afferma Clifford Rosen, del Maine Medical Center Research Institute di Scarborough. Le raccomandazioni, derivate da due revisioni evidence based, consigliano di trattare con terapie farmacologiche le donne in post-menopausa ad alto rischio di fratture, specialmente quelle che hanno subito una frattura recente, e di iniziare con i bifosfonati. In seguito, sarà necessario rivalutare il rischio di frattura dopo tre-cinque anni e continuare i farmaci nelle donne ancora ad alto rischio di fratture o prendere in considerazione una sospensione temporanea dei bifosfonati per coloro che sono a rischio da basso a moderato. Il documento riferisce anche della possibilità di utilizzare denosumab come alternativa ai bifosfonati per il trattamento iniziale di soggetti ad alto rischio
La menopausa comporta una serie di disturbi cognitivi, ma se vengono riconosciuti e adeguatamente trattati si possono mantenere ottime funzionalità. E oggi abbiamo la possibilità di seguire nuovi approcci, che non sono solamente ormonali. Accanto ai farmaci più comuni, si sta imponendo la vortioxetina, un antidepressivo multimodale di ultima generazione su cui Mencacci ha presentato molti dati. Il grande vantaggio è poter mettere insieme una cura degli aspetti depressivi assieme a quelli cognitivi, senza avere gli effetti ridondanti di altre terapie, come l'aumento di peso e la riduzione del desiderio sessuale
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La menopausa porta cambiamenti ormonali che sono del tutto naturali e fisiologici. Questi cambiamenti sono spesso accompagnati da una fastidiosa...
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In questo gruppo si parla discute dei problemi riguardanti la menopausa.
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Risponde il dr Martino
Stigma, imbarazzo, mancanza di consapevolezza pubblica, cattiva informazione e scarsa comunicazione sulle terapie da seguire. È questo il contesto in cui si muovono le donne che vivono ‘nel buio’ l’esperienza della menopausa, una parte naturale dell’invecchiamento che riguarda il 50% della popolazione. Oggi ricorre la giornata mondiale della menopausa, un modo per accendere un po’ di luce sui sintomi e le terapie che possano aiutare le donne a prepararsi meglio in questa fase.
La menopausa rappresenta la fine dei cicli mestruali di una donna e di solito si verifica in un arco temporale che può andare dai 45 ai 55 anni, sebbene possa verificarsi anche prima. Una minoranza di donne, circa l’8-10% secondo l’Iss, entra in menopausa prima dei 45 anni per diverse cause legate a disfunzioni dell’attività ovarica, malattie o particolari cure mediche.
La rivista The Lancet ha denunciato, nel suo numero di giugno, il silenzio e lo stato di abbandono che caratterizzano questa fase della vita delle donne in molte società e nei loro sistemi sanitari. “Si stima che i sintomi tra cui vampate di calore, mestruazioni irregolari, sudorazione notturna, riduzione del desiderio sessuale, disturbi dell’umore e ansia, scarso rendimento cognitivo e problemi di sonno colpiscano oltre il 75% delle donne. Sebbene solo un quarto di queste presenti sintomi gravi- spiegano gli studiosi- che di solito sono temporanei, l’impatto fisico, emotivo e psicologico sulla qualità della vita, delle relazioni e del lavoro può essere enorme”.
Un sondaggio del Regno Unito riportato da The Lancet, e condotto dalla Fawcett Society su oltre 4.000 donne in perimenopausa e menopausa, rivela anche che “quasi la metà (45%) delle donne non ha mai parlato con il proprio medico di base dei propri sintomi, mentre il 31% ha affermato di aver richiesto più appuntamenti con il proprio medico prima che le siano stati correttamente diagnosticati”.
La menopausa incide negativamente sulle carriere. La Fawcett Society riporta che una donna su dieci ha lasciato il lavoro a causa della menopausa. Eppure, le donne in età menopausale danno un enorme contributo alla forza lavoro, rappresentando quasi il 50% del lavoro retribuito in alcuni paesi e circa il 70% del lavoro non retribuito.
Lo stesso sondaggio, riportato da The Lancet, accende una luce sull’assenza di indicazioni chiare sulle terapie: “Solo il 39% delle donne ha affermato di aver ricevuto immediatamente una terapia ormonale sostitutiva (TOS) nel momento in cui il medico di famiglia o l’infermiere hanno saputo che stava attraversando la menopausa”.
Come mai una percentuale così bassa? “Nel Regno Unito - spiega la rivista scientifica - secondo la guida NICE la terapia ormonale sostitutiva dovrebbe essere il primo trattamento offerto ma, a seguito di una discussione sui rischi e sui benefici, non viene sempre seguita. Molte donne non sono in grado di ricevere le cure di cui hanno bisogno a causa della scarsità di forniture. Altre sono preoccupate per gli eventi avversi associati alla terapia ormonale sostitutiva e sono riluttanti ad assumere farmaci”.
La mancanza di opzioni terapeutiche per i sintomi della menopausa “rischia di portare le pazienti nelle mani di un’industria del benessere che difficilmente sarà guidata dalla scienza - denuncia ancora The Lancet - utilizzando prodotti che non sono basati sull’evidenza”.
Una dichiarazione congiunta della British Menopause Society, del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists e della Society for Endocrinology, pubblicata lo scorso 10 giugno, ha sottolineato invece la necessità di applicare un approccio olistico e individualizzato alle donne in menopausa in modo che possano prendere decisioni informate sul trattamento e la cura. “La sensibilizzazione e l’educazione sono vitali per normalizzare la menopausa e consentire alle donne di ottenere il sostegno di cui hanno bisogno - hanno concluso società scientifiche - Gli operatori sanitari dovrebbero avere una formazione obbligatoria sulla menopausa per garantire che vengano seguite le migliori pratiche. I luoghi di lavoro devono creare una cultura aperta, inclusiva e solidale riguardo alla menopausa. Orari flessibili, controllo della temperatura, acqua fredda e manager addestrati ad avere conversazioni delicate sul lavoro con dignità e rispetto possono fare una grande differenza”.
La menopausa porta cambiamenti ormonali che sono del tutto naturali e fisiologici. Questi cambiamenti sono spesso accompagnati da una fastidiosa sensazione di secchezza dovuta a una variazione della lubrificazione vaginale, con conseguente tendenza a irritazioni. Puoi usare l’acido ialuronico vaginale e il laser vaginale, o creme diverse che ti aiutino nel rapporto.
Anche il detergente intimo adatto deve avere un’efficacia protettiva e il rispetto della pelle, delle mucose e della flora batterica fisiologica associando a queste caratteristiche proprietà emollienti e lenitive specifiche.
C'è anche un farmaco, l' Ospemifene, è un trattamento che permette attraverso il suo particolare meccanismo d’azione di migliorare i sintomi legati all’atrofia vulvo vaginale, come la secchezza vaginale e la conseguente dispareunia, ossia il dolore causato da una secchezza severa durante i rapporti intimi. La disponibilità di un trattamento orale come ospemifene è importante poiché non solo riduce i sintomi, favorendo l’intimità di coppia, ma migliora notevolmente anche la qualità di vita della donna.
vedi anche www.italiasalute.it/4672/…
Non ti dimenticare che le terapie devo essere prescritte su ricetta da un medico! Non fare mai il fai da te, perchè un ginecologo/a che ti segua è fondamentale
Gentilissima Elena, un nostro specialista provvederà al più presto a rispondere alla sua domanda.
Nel frattempo buona navigazione su okmedicina.it!
Generalmente l'ormone che può elevare la temperatura è il progesterone, ma di pochi decimi (ricorderà la misurazione della temperatura basale come test per l'avvenuta ovulazione!); £9 ed oltre è vera e propria febbre e, francamente non credo ci siano possibili collegamenti con la mestruazione. Mi faccia sapere se continua
Faccia i dosaggi ormonali, ma direi che non è preoccupante la variazione del ciclo. E poi si vedrà.
Il magnesio e' un ottimo integratore che male non fa, soprattutto ai malesseri che noi non conosciamo perché lei non ce li sa spiegare. Buona serata
C'è attinenza nel senso che gli estrogeni fanno bene alla alopecia. Poi quando si fanno le domande conviene sempre riferire la propria età, così e' più facile inquadrare il problema e rispondere. Quindi non c'è attinenza con la cura, anzi....
Se non ha controindicazioni, oppure fattori di rischio per la mammella oppure per l'utero, e non ha familiarieta', la può assolutamente fare. Le consiglio pure per il momento una pillola contraccettiva leggera o l'anello vaginale Nuvaring, che può utilizzare almeno fino a 50 anni, sottoponendosi a controllo specialistico. Successivamente si rivaluterà il caso. Sicuro che è' in menopausa conclamata?