L’esposizione all’ozono ha l’effetto di aumentare i sintomi depressivi fra gli adolescenti. Lo dice un nuovo studio pubblicato su Developmental...
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L'effetto del Coronavirus sull'umore
Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinpf): "I sintomi della depressione sono complessivamente quintuplicati nel nostro Paese, quelli moderati sono quasi quadruplicati e i più gravi sono cresciuti di sette volte e mezzo. In Italia si stimano nei prossimi mesi fino a 150mila casi di depressione in più".
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Nel nostro Paese oltre 3 milioni di persone soffrono di depressione. Tra queste più di 2 milioni sono donne. Nonostante la depressione sia stata riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come la prima causa di disabilità a livello mondiale, solo 1 paziente su 2 riceve un trattamento corretto e tempestivo.
Eppure, soprattutto quando parliamo delle forme più severe di depressione - in particolare quella maggiore che colpisce circa il 2% della popolazione italiana, con una netta prevalenza femminile – ci riferiamo ad una malattia fortemente invalidante che ha un elevato impatto sia sulla qualità di vita di chi ne soffre e dei caregiver, sia sui costi sociali. Basti pensare che da una recente indagine su più di 300 pazienti italiani, le giornate di lavoro perse ogni anno sono mediamente 42, circa 1 giorno a settimana. Risulta quindi doveroso da parte di tutti gli attori prendere parte ad una call to action concreta per un impegno concreto.
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In Italia 2,8 milioni di persone soffrono di depressione, il 5,4% della popolazione dai 15 anni in su (ultimi dati ISTAT sulla salute mentale),...
Edward Bullmore, che dirige il Dipartimento di psichiatria dell’Università di Cambridge, è autore di un saggio dal titolo “La mente in fiamme”. Stando alle teorie del ricercatore inglese tutto sarebbe da ricondurre all’infiammazione del cervello.
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Quasi tre milioni di italiani soffrono di depressione
Si tratta per la maggior parte di donne e di persone che non hanno (o hanno perso) il lavoro. A lanciare queste cifre è l’analisi Istat ‘La salute mentale nelle varie fasi della vita - anni 2015-17’ che segnala anche come non si tratti esclusivamente di un problema dell’età adulta. Anche nelle scuola sarebbero sempre più diffusi i segni dei disturbi mentali, con circa 170.000 giovani che soffrono del disagio
Stato psicopatologico contrassegnato da abbassamento del tono dell'umore, abbattimento, prostrazione fisica e psichica. Un certo grado di malinconia deve essere considerato un normale turbamento dell'umore, ma scade nella d. quando non è più possibile ripristinare un adeguato equilibrio affettivo. Esistono diverse forme di d., in parte differenziabili sulla base delle diverse possibili cause o concause (lesioni organiche, malattie generali concomitanti, substrati biologici come deficit di neuromediatori, fattori genetici e psicodinamici).
L’esposizione all’ozono ha l’effetto di aumentare i sintomi depressivi fra gli adolescenti. Lo dice un nuovo studio pubblicato su Developmental Psychology da un team della University of Denver guidato da Erika M. Manczak, che spiega: «Credo che i criteri di qualità dell'aria statali e federali debbano essere più severi, e che dovremmo avere maggiori normative sulle industrie che contribuiscono all'inquinamento».
L’ozono è già stato collegato in passato a diversi disturbi, fra cui l’asma. Lo studio americano è però il primo ad associare l’esposizione ai sintomi depressivi. Nello studio sono stati analizzati i dati di 213 ragazzi fra i 9 e i 13 anni provenienti dall'area della Baia di San Francisco che avevano partecipato a una precedente ricerca.
I ricercatori hanno calcolato l’esposizione all’ozono sulla base dell’indirizzo di residenza dei ragazzi. I partecipanti hanno riferito i propri sintomi di natura psicopatologica. Sono stati quindi analizzati i dati riguardanti la salute mentale in un periodo di 4 anni, messi a confronto con la qualità dell’aria emersa dai report della California Environmental Protection Agency. Chi viveva in aeree con livelli di ozono relativamente alti mostrava un aumento significativo nel tempo dei sintomi depressivi. Lo stesso si verificava anche nei quartieri in cui i livelli di ozono non superavano i criteri di qualità dell’aria nazionali o statali. Schema che però non si è ripetuto nel caso di altri sintomi psicopatologici.
L’aspetto sorprendente, secondo Manczak, è che i livelli medi di ozono fossero piuttosto bassi anche nelle comunità con esposizione all'ozono relativamente più alta. «Questo sottolinea decisamente il fatto che persino l'esposizione a bassi livelli di ozono ha effetti potenzialmente dannosi», ha affermato l'autrice.
Caro Amico mio che vivo ed hai vissuto nella nostra vita Torino ...non smettere di crederci poiché seppur io zingara del mondo ed assente fisicamente sai bene che il supporto non ti verrà mai a mancare ma non essere sfiduciato per tutto c’è un perché e troveremo la soluzione x entrambi anche se non con i nostri tempi????????????????????????crederci sempre
la ringrazio dottoressa si sono seguito dal mio psichiatra
Posso immaginare cosa stai passando, ma con il giusto sostegno la situazione migliorerà sicuramente. Se hai bisogno di altri chiarimenti, puoi contattarmi senza alcun problema. Buona giornata
Chiedo scusa per l'intrusione ma credo di poter rispondere per quanto concerne l'agopuntura . L'agopuntura si occupa da sempre di Depressione. L’osservazione clinica empirica tramandata e quella più recentemente osservata si è arricchita negli ultimi anni con le conferme che ci vengono dalla ricerca scientifica . Numerosi studi dimostrano chiaramente l’effetto terapeutico e mettono in luce possibili meccanismi d’azione .Cito due studi di recente pubblicazione.
Nel primo si valuta l’impatto dell'agopuntura su due gruppi di 45 pazienti , uno trattato con inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI),l’altro trattato anche con l’agopuntura . Prima del trattamento, e dopo la prima ,la seconda e la quarta settimana di trattamento, è stata utilizzata la scalala Hamilton (HAMD) per valutare la depressione e sono stati misurati i livelli nel siero di 5-HT, interleuchina-1 beta (IL-1β), interleuchina-6 (IL-6), interleuchina-4 (IL-4) e interleuchina-10 (IL-10) .La combinazione di agopuntura e SSRI si è dimostrata più rapida e più efficace rispetto alla semplice somministrazione orale di SSRI e contribuisce a regolare lo squilibrio nel siero di 5-HT e Th1 / Th2.
Il secondo studio ha preso in considerazione l'ipotesi che l’azione antidepressiva dell’agopuntura possa essere collegata all’azione di modulazione sul sistema vagale. Un gruppo di pazienti è stato trattato con agopuntura mentre il gruppo di controllo è stato sottoposto a “falsa agopuntura”, agopuntura sham , in cui l’ago non penetra nella cute. I pazienti sono stati valutati tramite Holter, quindi frequenza cardiaca , pressione sistolica e diastolica e attraverso valutazione psicologica . I risultati mostrano come nel gruppo sottoposto ad agopuntura vera il miglior controllo di pressione arteriosa e frequenza cardiaca si accompagnino ad un miglioramento significativo della sintomatologia depressiva.
A questo proposito faccio osservare come recentemente si stia dando grande importanza ,in ambienti scientifici lontani dall’agopuntura, alla neuromodulazione transcutanea del nervo vago attraverso il padiglione auricolare per il trattamento dell’epilessia nel bambino che non risponde al farmaco e nelle emicranie , possibilità ben conosciuta dall’agopuntura auricolare.
Zhongguo Zhen Jiu. 2015 Jun;35(6):539-43.
[Impact on serum 5-HT and TH1/TH2 in patients of depressive disorder at acute stage treated with acupunctureand western medication]
Liu Y, Feng H, Mao H, Mo Y, Yin Y, Liu W, Song M, Wang S.
Complement Ther Clin Pract. 2015 Aug;21(3):193-200. doi: 10.1016/j.ctcp.2015.07.002. Epub 2015 Jul 6.
Acupuncture-induced changes of vagal function in patients with depression: A preliminary sham-controlled study with press needles.
Noda Y1, Izuno T2, Tsuchiya Y2, Hayasaka S2, Matsumoto K3, Murakami H2, Ito A2, Shinse Y2, Suzuki A2, Nakamura M4.
Gentile Andromeda, capisco che non sia per niente facile abituarsi a condurre una vita scandita da controlli e analisi, e soprattutto l'insorgenza di ansia in circostanze del genere è assolutamente normale. Tuttavia come lei certamente sa attualmente il Les vien trattato in modo efficace e consente una buona qualità della vita, anche se in una fase iniziale il paziente tende ad identificarsi con la propria malattia. Presto si renderà conto che lei continua ad essere la persone che era, con tutte le sue caratteristiche, il suo carattere, le sue risorse e le sue debolezze. Quello che posso consigliarle e per prima cosa di essere indulgente verso se stessa: io non conosco la sua età, né la sua professione, ma immagino che abbia hobbies, interessi (visto che fa allusione ai viaggi), passioni. Continui a coltivarle e si conceda il tempo di adattarsi alla idea della Les: lei sa di essere malata da pochi mesi, il nostro sistema nervoso ha bisogno di tempo per accettare nuove informazioni su se stessi ed elaborare una nuova idea di sè. Poi non legga continuamente notizie sulla sua malattia, perché questo sollecita lo stato ansioso senza portare nessun reale beneficio, ma piuttosto, se ha tempo per farlo e le piace, si iscriva ad un corso di yoga, o di tai chi, o anche semplicemente di giardinaggio, o qualunque attività che coinvolga in maniera dolce il suo corpo e la aiuti a riconciliarsi con esso. Se lo desidera mi scriva in privato su questo stesso sito con maggiori dettagli, sarò lieta di darle consigli più mirati. Coraggio, ce la farà certamente a superare questo momento e ad uscirne più forte e consapevole di prima (e anche allegra come prima!)
Concordo con il collega Zucconi rispetto alla cura farmacologica: può intervenire solo lo specialista a cui si è rivolta per eventuali modifiche. Inoltre, prenda anche in considerazione la possibilità di affiancare un trattamento psicoterapico. Ci tenga al corrente delle sue decisioni.
dopo 20 anni di cure penso sia legittimo non solo lo sfogo,ma voler provare altre strade...sono sempre stata una grande sportiva,corro 3 volte alla settimana e faccio 10 km collinari ogni volta,in inverno vado in palestra,ho il mio lavoro e i miei affetti sinceri,mi sento bene da più di un anno e la sospensione l'ho già fatta io gradualmente,senza l'aiuto di nessuno psichiatra...sono cresciuta e maturata in questi 20 anni e ho imparato a cavarmela con le mie forze...io so che voi dovreste seguire un paziente se decide la sospensione graduale dell'antidepressivo...non posso permettermi di pagare uno psichiatra privato,le parcelle sono troppo alte per le mie tasche e il servizio sanitario nazionale,almeno per quanto riguarda questo settore e nella mia città che è Bassano del Grappa,è assolutamente incompetente e mi creda che questo non è soltanto il mio parere,comunque la ringrazio per la cortese risposta
Martina, brutti momenti. Sono d'accordo con la collega Carderi. Non trascuri però di lavorare un po' sulla sua qualità di vita per recuperare le forze e tenga conto che pochi lo sanno ma l'omeopatia può aiutare davvero molto anche in queste sitazioni. Cordialità
La malattia inevitabilmente ci fa sentire impotenti Charlotte. Cerchi di stare vicino a suo padre per suo padre! semplicemente essendo se stessa senza forzature. Ascolti i tempi e i modi del suo papà e li faccia suoi se vuole avvicinarsi a lui.