Pubblicata, dall'Istituto superiore di Sanità, una nuova linea guida sulla diagnosi e il trattamento del disturbo dello spettro autistico in bambini...
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Stando ai dati dell’Osservatorio Nazionale Autismo in Italia un bambino su settentasette avrebbe problemi legati all’autismo. Interessanti le osservazioni, scattate da un punto di vita regionale, della realtà di Bolzano. Nel comprensorio sanitario di Bolzano sarebbero circa 300 i casi ufficiali. Si tratta di un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell'interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca ristrettezza d'interessi e comportamenti ripetitivi. Le cifre indicano anche un altro dato, legato anche alla maggior attenzione alla diagnosi. Sarebbero infatti in crescita i quadri osservati. Sul fronte delle terapie, l’approccio parla chiaro il linguaggio dell’interdisciplinarietà con un importante ruolo delle associazioni che operano in convenzione.
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foniatriartistica.blogspot.it/2018/03/… Pubblicato sulla Rivista "Scena Medica".
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L'autismo è una patologia del neurosviluppo che ha il suo esordio nella prima infanzia. Disturbo molto diffuso (circa un caso ogni 150 persone), con diversi livelli di gravità. A causa dell'eterogeneità della situazione adattiva delle persone che ne sono affette (si va da bambini non verbali a casi di "piccoli geni"), il DSM V ha introdotto una nuova classificazione, che permette di inserire all'interno dei disturbi dello spettro autistico persone che vivono in modo molto diverso la loro condizione ma che hanno in comune:
- difficoltà a relazionarsi
- difficoltà nel comunicare in modo efficace
- interessi ristretti e ripetitivi
Le cause dell'autismo sono fino a questo momento ignote, ma è certo che non sia dovuto a vaccini, cattiva educazione, genitori anaffettivi o diete.
Si tratta, almeno per le conoscenze che si hanno fino a questo momento, di un disturbo trattabile ma non reversibile.
Le linee guida dell'OMS riconoscono come efficaci nel trattamento dei sintomi gli approcci cognitivo-comportamentali e cioè:
- L'ABA
- Il TEACCH
- Il DENVER
Il team che opera presso il Laboratorio di Analisi Cliniche FraCastoro di Roma adotta una prospettiva cognitivista (TEACCH), proponendo un metodo basato sulla stretta collaborazione con le famiglie, la scuola e altri eventuali interlocutori sociali.
Pubblicata, dall'Istituto superiore di Sanità, una nuova linea guida sulla diagnosi e il trattamento del disturbo dello spettro autistico in bambini e adolescenti.
Il documento prevede 27 raccomandazioni e una indicazione di buona pratica clinica che gli esperti - professionisti e familiari di persone autistiche - hanno formulato sulla base della letteratura più aggiornata e della loro esperienza professionale e personale. Il testo pubblicato riporta le raccomandazioni su quegli interventi diagnostici che non erano regolati dalle linee guida precedenti, e terapeutici, sia farmacologici che abilitativi e riabilitativi, da potenziare nella pratica clinica.
Le nuove linee guida sono consultabili e scaricabili nel box in alto a destra.
Come risposta di interesse pubblico, le dico a chiare lettere che non sono d'accordo con iniziare prima la psicomotricità e poi la logopedia. E' una visione superata e smentita dai fatti, stando ai quali, se una logopedista è Logopedista con la L maiuscola e sa come approcciare un bambino, può e deve cominciare subito a lavorare sul linguaggio e per il linguaggio, gestendo nello stesso tempo (e non in momenti diversi!) anche gli aspetti comportamentali, sensoriali, cognitivi, prassici, comportamentali..., del profilo comunicativo del bambino. Questa è la mia concezione del tipo di intervento; mia e di chi lavora con me concependo questo modello a tutto campo e non "a fette successive".
Ulteriori dettagli relativi oltre che alle modalità di intervento, anche al concetto di superamento della patologia, sono rinvenibili nel mio ultimo libro "Un bambino su cento ha l'autismo", che ho scritto anche allo scopo di rendere pubbliche e note tutte le informazioni aggiornate su che cosa si può realizzare in casi simili.
Potete ovviamente contattarmi per discutere di aspetti personali del problema, che esulerebbero -giustamente- da un interesse di un forum pubblico.
Massimo Borghese
m.borghese@tin.it
Il lavoro sulle funzioni orali, e dunque anche masticazione e deglutizione, rientra nelle applicazioni dell'intervento logopedico. Andava pertanto inserito in logopedia questo tipo di riabilitazione. Una logopedista capace deve agire su masticazione e deglutizione, coinvolgendo attivamente anche i familiari del bambino, affinchè partecipino al lavoro da eseguire, e soprattutto lo ripropongano quotidianamente ad ogni pasto.
Prof. Massimo Borghese
Foniatra. Otorinolaringoiatra
Napoli. Milano. Verona. Ginevra
Colgo questa occasione per ribadire che di autismo non ce n'è uno solo. Il termine sindrome autistica comprende moltissime situazioni aventi in comune i sintomi fondamentali che portano alla definzione di autismo, ma alla loro base ci sono innumerevoli alterazioni anatomopatologiche, biochimiche, ormonali, neuromediatoriali..., aventi a loro volta migliaia e migliaia di possibili diverse origni, quali ad esempio quelle genetiche, infettive, tossiche, iatrogene (cioè da farmaci)...
Tutto ciò porta tra i tanti significati che possono derivarne, anche l'impossibilità di generalizzare l'uso e l'utilità di un farmaco nei confronti di una sindrome troppo complessa per rispondere in maniera uniforme a un determinato provvedimento terapeutico.
Dunque, prima di chiedersi se una sperimentazione funzioni, bisognerebbe rivolgersi a quel gruppo circoscritto di soggetti autistici, che potrebbe trarre ipotetici benefìci dall'uso di quel prodotto.
Prof. massimo Borghese
Foniatra. Otorinolaringoiatra
Napoli. Milano. Verona. Ginevra