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Alzheimer

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Alzheimer

Categoria
Neurologia
Creato
Lunedì, 13 Maggio 2013
Amministratori Gruppo
Sperelli, Dario Di Pietro, Raffaella Vellani, PGuerci, Isabel Zolli, dalovi

Per "demenza" si intende un declino progressivo delle facoltà mentali che in un più o meno lungo intervallo di tempo causa gravi handicap all'individuo. Circa il 70% delle demenze progressive dell'adulto è causato dalla malattia di Alzheimer. I pazienti con la malattia di Alzheimer giungono negli stadi avanzati della patologia a non poter più svolgere nessuna attività autonoma, vivendo uno stato di assoluta dipendenza dai familiari o dal personale sanitario.
La malattia si manifesta inizialmente con amnesie (perdite di memoria), di cui si rendono conto più i familiari che il paziente stesso. Con il tempo altre funzioni neurologiche progressivamente vengono perse, compare difficoltà nel riconoscimento di oggetti usuali (aprassia) con impossibilità di utilizzo adeguato degli oggetti stessi, alterazione dell'umore, alterazione della capacità di giudizio.

 

 

 

Categoria
Neurologia
Creato
Lunedì, 13 Maggio 2013
Amministratori Gruppo
Sperelli, Dario Di Pietro, Raffaella Vellani, PGuerci, Isabel Zolli, dalovi
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  • cp42
    newsletter
    Iniziata da cp42 Mercoledì, 21 Ottobre 2020 0 risposte
  • Antolille
  • Elisa
    E' possibile che una pec valutata come normale in una persona di 81 anni 6 mesi fa adesso sia valutata con la presenza di placche che fanno pensare all'alzaimer?
    Iniziata da Elisa Mercoledì, 14 Dicembre 2016 2 risposte

    Intendeva la Tomografia ad emissione di positroni (Pet)?
    L’esame più utilizzato per mettere in evidenza eventuali alterazioni anatomiche ippocampali o corticali caratteristiche della malattia di Alzheimer è la Risonanza magnetica, ma si studia da anni il modo di ottimizzare le analisi dei dati del metabolismo cerebrale attraverso il ricorso a un’altra tecnica, la Tomografia ad emissione di positroni (Pet).
    Il punteggio sui test standardizzati sul decadimento cognitivo funziona che si deve raggiungere un minimo di punteggio per essere classificati sani. Sua nonna probabilmente non ha raggiunto il minimo quindi il test ha giustamente indicato lo stato di salute della paziente. Solo il test non è sufficiente per fare diagnosi di Alzheimer per questo le hanno fatto la PET di conferma

    Ultima risposta di Riccardo Antinori il Mercoledì, 04 Marzo 2020
  • cp42
    FARMACO CONTRO L'ALZAIMER
    Iniziata da cp42 Mercoledì, 13 Novembre 2019 0 risposte
  • SECONDOPARERE
  • iaia
    Scelta farmaci per la cura dell'alzheime
    Iniziata da iaia Lunedì, 25 Gennaio 2016 1 Risposta

    Tra i farmaci attualmente disponibili abbiamo quelli appartenenti alla famigia degli inibitori dell'acetilcolinesterasi che possono migliorare i sintomi della malattia e rallentarne temporaneamente la progressione, anche se c’è una notevole differenza tra paziente e paziente nel grado di risposta. Tra gli inibitori dell'acetilcolinesterasi ,che vengono attualmente prescritti gratuitamente da centri specializzati ai pazienti con malattia di Alzheimer di gravità lieve-moderata, sono il donepezil (Aricept o Memac), la rivastigmina (Exelon o Prometax) e la galantamina (Reminyl). L'efficacia di questi farmaci è simile, quello che cambia è la modalità di somministrazione (il donepezil va assunto in un'unica dose una volta al giorno, rivastigmina e galantamina più volte al giorno e a dosi crescenti) e il profilo degli effetti collaterali, quali nausea, vomito, diarrea (alcuni di questi farmaci vengono tollerati meglio degli altri, ma dipende sempre da paziente a paziente). Questo è il motivo per cui la dottoressa le ha detto di stare molto molto attenta agli effetti collaterali e di chiamarla subito in caso di problemi. Non c’è da insospettirsi ma solo da chiamarla e farle presente quanto ha osservato. La memantina (Ebixa) è generalmente utilizzata nelle forme medio-gravi e il fatto che contrasti l'accumulo di calcio all'interno del neurone non ha nulla a che vedere con le calcificazioni cerebrali (sono due fenomeni diversi). Per quanto riguarda il Neurassial è un integratore non un farmaco quindi non è stato sottoposto ad un’analisi così accurata sulla reale efficacia.

    Ultima risposta di Prof. Dott. Zelano il Mercoledì, 27 Gennaio 2016
  • zerocom
    Cure contro l'Alzheimer
    Iniziata da zerocom Mercoledì, 02 Settembre 2015 4 risposte

    Grazie mille dott.sa farò venire mia madre a Brescia accompagnata da mio fratello.

    Ultima risposta di zerocom il Giovedì, 03 Settembre 2015
  • Massisalve
  • sara70
    demenza senile
    Iniziata da sara70 Giovedì, 11 Luglio 2013 1 Risposta

    Ci sono molti articoli sul nostro sito:
    Un farmaco per l'Alzheimer avanzato
    Allo studio un medicinale che ripristina le connessioni nervose
    Morbo di Alzheimer_7755.jpg
    Un nuovo farmaco ancora in fase di sperimentazione ha mostrato un'ottima efficacia nel contrasto del morbo di Alzheimer. Si tratta di un medicinale che punta a ripristinare le connessioni nervose danneggiate dalla patologia, e la sua efficacia è già stata testata su modello animale. Il farmaco si chiama NitroMemantine e combina due molecole già approvate dalla Fda americana.
    Lo studio è a firma di ricercatori dell'Istituto di ricerca Sanford-Burnham ed è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas).
    www.italiasalute.it/7755/pag2/…

    La marijuana contro l'Alzheimer
    Il THC ne rallenta la progressione

    Possibile prima arma vincente contro l’Alzheimer
    Una molecola alla base della formazione delle placche
    L’origine delle formazioni tossiche nel cervello che causano la malattia di Alzheimer è stata individuata per la prima volta da un gruppo di ricerca italiano, che ha pubblicato su Nature Communications l’importante scoperta.
    www.italiasalute.it/…

    Un farmaco per l'Alzheimer avanzato
    Allo studio un medicinale che ripristina le connessioni nervose
    www.italiasalute.it/7755/…

    e tanti altri...

    Ultima risposta di Riccardo Antinori il Venerdì, 03 Ottobre 2014
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